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//Tradurre un libro intero con l'AI

Vorrei raccontarvi di un’esperimento fatto con l’AI piuttosto lungo ed importante per me. Un po’ di amici sparsi in giro per il mondo e qualche lettore del blog Glimpse, incuriositi, mi hanno recentemente chiesto di tradurre anche il libro Glimpse in Inglese.

Vedremo, quasi passo per passo, come mi sono mosso, con l'obiettivo di condividere un’esperienza di utilizzo reale e prolungato di strumenti AI. Sperando come sempre che possa esservi utile.


La sfida della traduzione

Tradurre un romanzo non significa solo trovare corrispondenze linguistiche, ma reinterpetare il testo in modo che risuoni con un pubblico più vasto mantenendo intatte le intenzioni, le emozioni e lo stile di come è stato scritto. E questo diventa ancora più difficile quando si considerano le specificità culturali, gli slang, i giochi di parole, i significati profondi di ogni frase.

La traduzione di un romanzo, in sostanza, richiede un profondo rispetto per l’originale, la conoscenza della cultura e della lingua di destinazione ed una comprensione intima di cosa volesse dire l’autore.

In questo caso ne avevo due e mezza su tre. Il romanzo originale, avendolo scritto, lo conoscevo a fondo, una mezza idea dell’inglese e della sua cultura e… sembra chiaro sapessi cosa l’autore voleva trasmettere.

Il mio inglese era assolutamente la prima barriera: riesco a farmi capire ma tradurre un intero libro era ambizioso. Sentite le prime case editrici ho capito che i tempi e i costi di traduzione sarebbero stati eccessivamente lunghi.

E quindi l’idea: sto lavorando con le AI generative da molto tempo: perché non metterle alla prova in progetto reale di alte (almeno per una persona sola) portata e complessità?


La scelta delle AI

Ispiratissimo dal racconto del centauro e del cyborg e post su come usare l’AI come strumento di scrittura di Ethan Mollick ho quindi deciso di affrontare in prima persona la sfida.

La prima fase è stata quella di concentrarmi sulla scelta degli strumenti. Ce ne sono tantissimi sul mercato e ciascuno promette cose diverse. Molti sono focalizzati su testi più brevi e commerciali, alcuni più focalizzati alla traduzione, altri più all’editing.

Ma per partire mi serviva uno strumento di traduzione che fosse capace di tradurre il libro. E pensavo sarebbe stata un’operazione molto veloce.


DEEPL PRO

Il primo passo è stato quello di acquistare la versione PRO di DEEPL, uno strumento di traduzione basato su AI che adoro e utilizzo da diverso tempo per le mie traduzioni. Lo trovo più accurato e sensibile di Google Translate e sicuramente migliore delle traduzioni automatiche presenti in Office.

Detto-fatto: Ho caricato la versione italiana del libro e voilà, in pochi minuti ecco pronto il link per scaricare il mio file di word in inglese. 20$ e la paura sembrava passata, troppo facile!

Infatti leggendo il libro mi sono subito reso conto che avrei dovuto iniziare una lunga fase di editing. Forse a causa del mio stile di scrittura non è sempre compatibile con il modo di fare le frasi in inglese, DEEPL ha fatto piuttosto fatica a capire cosa volessi dire nelle lunghe frasi italiane che permeano il libro, frasi che, come quella che state leggendo, creano qualche problema di logica ai tool automatici.

Cosa non è andato bene ?

  • Scambi di genere (he/she, him/her) quando c’erano dialoghi tra personaggi maschili e femminili

  • Traduzioni di nomi di persone, località italiane e ricette in inglese. Ad esempio San Francisco era diventato San Francis

  • Neologismi o parole di prodotti che ho inventato nel libro completamente storpiati

  • Date e ore rimaste nel formato italiano

E molte altre cose che, durante la lettura, mi hanno fatto un po’ pentire, per la prima volta, della scelta.


Primo rimedio: Microsoft Editor

Per chi non lo sapesse in Microsoft Word esiste una bella funzione di editing che promette di occuparsi di correzione di ortografia, grammatica, concisione, registro formale, inclusività di linguaggio e scelte lessicali.

“Perfetto!” mi sono detto. Non mi serve un altro tool!

Dopo nemmeno un’ora avevo ottenuto un punteggio del 100% ed il mio libro era finalmente pronto. Due minuti dopo era in una mail inviata ad una ‘collega’ che lavora in una casa editrice americana.

Il feedback?

Pessimo!

Costruzione delle frasi, slang, modi di dire, ancora inversioni tra i generi e mille altre obiezioni in 20 pagine di report che, umilmente, mi sono messo a guardare una per una e correggere a mano.

E rileggendolo mi sono accorto che, pure con il mio scarso inglese, si erano persi molti concetti a cui tengo molto del libro, annacquati dal perbenismo automatico dei traduttori automatici.


Chat GPT

Decido di creare un Assistant con Chat GPT 4 a cui do in pasto il libro intero chiedendogli, capitolo per capitolo di darmi le indicazioni su ciò che trova non di suo o mio gusto.

Al secondo capitolo mi fermo: Lavorare con una chat aperta in revisione di un testo su Word è molto più impegnativo di quanto pensassi. A me piace avere il controllo completo dei miei testi e non accetto che sia GPT a generarli per me, di quel passo ci avrei messo mesi…

Solo per una cosa decido che mi piace molto. L’aiuto sulle frasi idiomatiche italiane ed il loro corrispondente in inglese.

Di seguito un esempio:

Come si può tradurre “fare un buco nell’acqua” in Inglese?
L'espressione italiana "fare un buco nell'acqua" viene usata per indicare un tentativo fallito, quando si cerca di ottenere un risultato che poi non si realizza. In inglese, ci sono diverse espressioni idiomatiche che trasmettono un concetto simile. Ecco alcune delle più comuni: To come to nothing - Questa espressione si usa quando un tentativo o uno sforzo non produce alcun risultato significativo. To fall flat - Letteralmente "cadere piatto", indica una situazione in cui qualcosa che si sperava avesse successo o producesse un certo effetto, invece non lo fa. To go down the drain - Letteralmente "andare giù per lo scarico", viene utilizzato per indicare che tempo, denaro o risorse sono stati sprecati senza ottenere nulla in cambio.[…]

Di conseguenza torno a cercare in internet, e nel frattempo il tempo verso la data di obbligata pubblicazione proseguiva velocissimo.

Dopo una lunga selezione, in cui mi sono fatto molto aiutare dalle AI Generative, ho optato per acquistare un abbonamento a Grammarly.


Grammarly: amico o nemico?

Grammarly è uno strumento estremamente evoluto di editing di testi, dotato di plugin per Mac per accompagnarmi nella revisione del mio inglese in ogni casella di testo di ogni applicazione, e Add-in per Word.

Ma cosa succede se lo si usa in Word e gli chiedo di editare un testo di 77.000 parole? Che si rifiuta di farlo perché il documento è troppo lungo.

Armato di pazienza ho dovuto spezzare il documento in tre parti ed iniziare un primo lunghissimo giro di correzione di oltre mille tra errori, suggerimenti, proposte di revisione.

Ci ho impiegato alcune ore, tutte notturne, ma il risultato mi sembrava molto, molto buono.

Giusto per conferma ho allora ripreso in mano l’editor di Word, da immacolato com’era l’ho ritrovato con nuove decine di errori.

Cosa era successo? Che a causa di qualche bug, Grammarly lasciava porzioni di testo in mezzo alle frasi generando pezzi di testo errati ed incomprensibili. Ed ho avuto il primo sospetto che i due strumenti avessero visioni diverse della grammatica inglese.

Ulteriore revisione con Editor e poi di nuovo con Grammarly che rileva 250 errori: ho la conferma che i due correttori non hanno la stessa visione su come si scriva una frase in inglese. Entrambi poi mi forzano a rimuovere avverbi, sostantivi, rafforzativi che a me interessa lasciare.

Porto in gioco un ulteriore strumento, DEEPL Write, un nuovo tool basato su AI, che data una frase è in grado di proporne diverse varianti.

E decido che…


...tra i due litiganti, il terzo gode.



DEEPL Write, mi ha offerto la possibilità di esplorare diverse opzioni di revisione, affinando ulteriormente il testo e assicurando che ogni frase trasmettesse esattamente ciò che intendevo.

Questi strumenti, sebbene non perfetti, hanno rappresentato un ponte vitale tra la mia visione e la sua realizzazione in lingua inglese.

Dopo qualche ora a far litigare i due correttori chiedendo di dimenticarsi delle forzature che volevo comunque mantenere, a controllare frasi con DEEPL o chiedendo a GPT-4 qualche revisione ‘culturale’, sono arrivato al fatidico 100%, ovvero a zero segnalazioni da parte di Grammarly.

Una settimana di pausa, un aggiornamento di Grammarly con una nuova funzionalità, sempre basata su AI, di rielaborazione delle frasi e mi accorgo di aver ancora qualche ora da fare.

Ma finalmente ci sono! Il libro è ormai pronto.


Quindi…

La decisione di tradurre Glimpse usando l'AI non è stata presa alla leggera. È stata una sfida che ha testato non solo le mie competenze linguistiche, ma anche la mia abilità di adattare e reinterpretare il mio lavoro per un pubblico internazionale. E con essa, la mia credibilità.

Ecco i punti salienti di questo viaggio:

  1. L'AI come strumento decisamente non autonomo: Le GenAI con cui ho lavorato erano veramente potenti. Ma la vera essenza della traduzione e del successivo editing, hanno richiesto sensibilità umana, profonda comprensione della lingua e nella capacità di trasmettere emozioni e significati oltre le parole. E centinaia di decisioni autonome che solo noi umani, al momento, siamo in grado di prendere per dare un significato al nostro lavoro.

  2. Il viaggio di traduzione: Tradurre Glimpse è stato un viaggio illuminante. Non solo ha testato le mie convinzioni, ma mi ha anche insegnato molto sull'inglese. Questo processo ha rappresentato una conferma che, nonostante le difficoltà, l’utilizzo dell’AI mi ha permesso di fare cose che mi hanno arricchito e che non avrei mai potuto affrontare solo qualche mese fa.

  3. Il Tempo e la Dedizione: La traduzione non è stata un processo veloce. Richiede tempo, pazienza e dedizione. Farla tutta insieme senza editing contestuale forse è stato sbagliato. Lo rifarei? Probabilmente no, se non per usarlo come strumento per migliorare il mio inglese. Tradurre in una lingua sconosciuta? Assolutamente no, per via del rischio elevato di incomprensioni e della bassa qualità di una traduzione superficiale.

  4. Le Sfide Linguistiche e Culturali: Tradurre un libro intero con l'AI è stato un percorso lungo e tortuoso, costellato di sfide linguistiche e culturali. Ho dovuto combattere con correttori testardi, slang ostici e frasi contorte e decidere volta per volta a chi dare ragione andando a fare ricerche sul modo giusto di dire le cose. Diciamo ho capito sulla mia pelle l’importanza dell’attività di traduzione di qualità.


BONUS -Il critico letterario-

Non potevo resistere… I modelli più potenti come Chat GPT 4, Claude 3 Opus, Gemini Advanced offrono finestre di contesto di 128/200k token.

Cosa significa? Che in un solo prompt posso inserire il mio intero libro e chiedere considerazioni generali su ogni aspetto del testo.

Non immaginate quanto possa essere utile ed eccitante un’operazione di questo tipo: può permettere interazioni impensabili prima: tipo rivedere la storia dal punto di vista di un solo personaggio, ri-ordinare gli eventi in ordine temporale, verificare la congruenza del comportamento o del linguaggio di un personaggio, verificare incongruenze nella narrazione, nello stile, nelle citazioni o nei riferimenti da un capitolo all’altro. Tutte cose che tutt’ora continuerò a fare.


Per darvi un’esempio della potenza di queste finestre di contesto allargate ho quindi chiesto al mio GPT “Easy Prompt Genius” (Qui nella versione gratuita su HuggingChat) di scrivermi un prompt per una critica letteraria con l’intento di sottoporlo ai tre modelli citati sopra ed ottenere tre critiche nientemeno che dagli LLM più potenti ad oggi al mondo! Trovate qui come ho creato il prompt con Chat GPT 4.

Di seguito quindi il riassunto dei feedback ricevuti da ogni modello AI. Con una sorpresa finale.


Cosa ne pensa Claude

Consiglio "Glimpse" agli appassionati di fantascienza interessati all'intelligenza artificiale e alle sue implicazioni sociali. Il romanzo di Turazzini è un'aggiunta stimolante alla crescente letteratura che esplora le possibilità e i pericoli della tecnologia dell'intelligenza artificiale, che potrebbe essere più vicina di quanto pensiamo. Lascerà i lettori a riflettere sui suoi dilemmi anche dopo l'ultima pagina.



Cosa ne pensa Chat GPT 4

In sintesi, "Glimpse" si presenta come un'opera significativa che abilmente colma il divario tra fiction speculativa ed esplorazione filosofica. Invita i lettori a riflettere sull'essenza dell'umanità nell'era dell'IA, rendendolo una raccomandazione degna di nota per coloro che sono intrigati dagli incroci tra tecnologia, etica ed emozione umana.



Cosa ne pensa Gemini

Giuro di aver provato in ogni modo, con il copia-incolla, inviando link di ogni tipo di documento, dal TXT a WORD.

❌Ma Google Gemini Advanced si è rifiutato di leggere tutto il mio libro.😵

L’unico modo che sembra possibile è quello di fare chunking del testo: di spezzettarlo in modo che lui possa digerirlo pezzo per pezzo.

Non era questo il senso dell’esperimento. Quindi, potrei aver sbagliato io qualcosa, ma Google Gemini non è in grado di fare il critico letterario.


 

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A presto! Massimiliano

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